Ha un alito di piante di bosco
quell’aurora che spuntando leggiadra
drizza piano il paese sul monte
e spartiti per gole d’uccelli
che avvolgono gli alberi in piazza.
Poi che lievita il sole
la luce
s’alza lieve un tepore di voci
dai balconi ornati di vasi
di comari intente alle cose
delle case sgravate dei maschi.
Le mansuete montagne d’attorno
coi declivi inclini alle vacche
hanno chiazze di menta selvatica
che stordiscono il fluire del tempo:
da un limite d’esso lontano
giunse qui una timida donnola
che un mattino vidi sperduta
fra le case di periferia.
Corollario
d’un sentiero fra i boschi
con possibili effetti di luce
ancor oggi con volpi e poiane
d’essa giunge l’eco al paese
nei racconti serali dei bar.